Prevenzione e trattamento del dolore nel neonato
Paola Lago¹, Elisabetta Garetti², Patrizia Savant Levet³, Daniele Merazzi⁴
Vol. 53, N. 212 – ottobre-dicembre 2023¹ Terapia Intensiva Neonatale e Patologia Neonatale, Dipartimento di Area Critica, Ospedale Cà Foncello, Treviso; ² Dipartimento Materno Infantile, Struttura Complessa di Neonatologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, Modena; ³ SC Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Maria Vittoria, ASL Città di Torino; ⁴ UOC Neonatologia – Patologia Neonatale, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Valduce, Como
Riassunto
Nonostante gli enormi progressi avvenuti negli ultimi trent’anni nell’ambito delle conoscenze sulla nocicezione in epoca neonatale, la prevenzione, la valutazione e il controllo del dolore continuano a impegnare clinici e ricercatori. È stata oramai ben documentata la particolare suscettibilità del neonato, specie se prematuro, agli eventi avversi causati dal dolore e dallo stress non controllati, con ripercussioni dirette sui parametri fisiologici, comportamentali, sull’assetto metabolico e ormonale e a lungo termine sulla stessa percezione del dolore e sul neuro-sviluppo. Molti sono gli studi che documentano la quantità di procedure invasive a cui è spesso sottoposto un neonato ricoverato nelle terapie intensive, proprio nel periodo di maggior sviluppo delle connessioni cerebrali. La valutazione del dolore acuto e prolungato attraverso scale validate deve rappresentare una guida essenziale per modulare e individualizzare la terapia antalgica e sedativa nel neonato, anche se nella realtà la loro applicazione non è omogenea. Esistono consolidate linee guida nazionali e internazionali sul trattamento del dolore e dello stress che privilegiano i metodi combinati di tecniche non farmacologiche e farmacologiche, perché più efficaci nel controllare il dolore e il discomfort. Numerose sono le indagini pubblicate finalizzate a identificare il grado di applicazioni delle buone pratiche di prevenzione e controllo del dolore. Si sono sviluppati modelli di cura individualizzati incentrati sulla neuroprotezione che possono ridurre l’impatto di stress e dolore sull’outcome futuro e che prevedono anche il coinvolgimento attivo dei genitori.
Parole chiave: dolore, stress, neonato a termine e pretermine, analgesia, sedazione, valutazione del dolore
Summary
Despite the tremendous progress made in the last thirty years in the knowledge on nociception in the neonatal period, the prevention, evaluation, and control of neonatal pain continue to challenge clinicians and researchers. The peculiar susceptibility of the newborn, especially if premature, to adverse events caused by uncontrolled pain and stress on physiologic, behavioral, hormonal and metabolic parameters and on long-term neurodevelopment, has now been well documented. Many studies document the number of invasive procedures to which an infant, admitted to intensive care units, is often exposed, especially if premature in a period of rapid brain development. Assessment of acute and prolonged pain through validated scales should be an essential guide to modulate and individualize antalgic and sedative therapy in the newborn, even if still not universally applicated. There are well-established national and international guidelines on the treatment of pain and stress that favor combined methods of pharmacological and nonpharmacological techniques, because they are more effective in controlling pain and discomfort. Several studies on the application of good clinical practice on routine care to prevent and manage pain in newborn are available, showing still heterogeneity in different centers and countries. Models of care focusing on neuroprotection have been proposed that can reduce the impact of stress and pain on future outcome, as individualized neurodevelopmental care and parenteral involvement.
Key words: pain, stress, newborn and preterm, analgesia, sedation, pain assessment