Presentazione

Andrea Biondi

Vol. 54, N. 214 – aprile-giugno 2024

Clinica Pediatrica Università Milano-Bicocca Fondazione MBBM-Ospedale San Gerardo, Monza

 

 

“Il presente e il futuro” sono le parole chiave che sintetizzano i contenuti di questa sezione. Il tumore in età pediatrica e adolescenziale rappresenta una patologia relativamente rara, di grande interesse biologico e di estrema rilevanza sociale e di sanità pubblica, nella quale la multidisciplinarietà ha comportato un evidente miglioramento della prognosi e della qualità di vita. I successi degli ultimi 50 anni hanno permesso di ottenere una sopravvivenza nell’80-85% dei casi, con differenze in funzione dell’età e del tipo di tumore.

C’è dunque un presente che con la medicina di precisione sta radicalmente cambiando l’approccio convenzionale alle terapie dei tumori storicamente legati a protocolli integrati di chemioterapia, radioterapia e chirurgia. I “geni malati” sono diventati bersaglio di terapie mirate e, insieme all’avvento di approcci di immunoterapia, lo scenario terapeutico dei tumori è oggi una realtà con la possibilità di “curare di più e curare meglio”.

Il contributo di approfondimento della sezione, curato dal Peccatori et al., fornisce una revisione sui più recenti successi dell’immunoterapia e delle terapie a bersaglio molecolare, utilizzando le leucemie acute come modello che può essere considerato paradigma di altri tumori in età pediatrica. I risultati delle applicazioni delle terapie molecolari è il risultato del progresso nel tecniche di sequenziamento di nuova generazione (Next generation Sequencing, NGS), che ha permesso negli ultimi anni di ridefinire completamente la nostra comprensione della biologia e della genetica delle leucemie acute come di tutti i tumori, rivoluzionandone la tassonomia molecolare e creando nuove opportunità diagnostiche e terapeutiche. È significativo, in tal senso, che l’attuale classificazione internazionale delle leucemie acute (WHO), aggiornata nel 2022 integrando le caratteristiche morfologiche, fenotipiche e genetiche, preveda più di 20 sottotipi di leucemia linfoblastica acuta ed altrettanti di leucemia mieloide acuta.

Ma la comprensione dell’eterogeneità dei tumori, che le tecniche di sequenziamento esteso hanno rivelato, apre nuove sfide che sono oggetto dei due temi di approfondimento. Il primo, curato da Masetti et al., analizza il ruolo della predisposizione genetica dei tumori in età pediatrica. Il riferimento è alle neoplasie ematologiche, ma le conclusioni sono trasferibili anche ai tumori solidi. Gli avanzamenti delle tecniche di sequenziamento con la creazione di pannelli genici e la crescente attenzione alle alterazioni germinali, hanno permesso di scoprire un grande numero di geni predisponenti all’insorgenza di neoplasie ematologiche, che sono presenti in circa il 10% dei pazienti. L’articolo affronta le ricadute di tale novità rilevanti non solo nella pratica clinica del paziente pediatrico, ma anche per le implicazioni che tale predisposizione può avere anche nell’età adulta.

Il secondo aspetto di approfondimento è ancora più rilevante rispetto alle potenziali ricadute sia di conoscenza che di applicazione nel campo dei tumori anche pediatrici e ci è presentato da Capasso et al. Le attuali classificazioni genetiche dei tumori sono essenzialmente basate sulle alterazioni a carico del DNA codificante, che rappresenta solo una parte del nostro genoma. Contrariamente al DNA codificante, che dirige la sintesi delle proteine necessarie per le funzioni cellulari, il DNA non codificante (la maggior parte del nostro genoma!) è stato considerato “DNA spazzatura”. Oggi è sempre più evidente l’impatto del DNA non codificante sulla regolazione genetica, influenzando il momento, il modo e l’intensità con cui le proteine sono prodotte, senza però codificare direttamente per esse. Si tratta di un nuovo “universo nascosto” che fa intravedere nuove opportunità, ma anche nuove sfide tra cui la necessità di distinguere le varianti driver dalle mutazioni di ‘rumore di fondo’ e di sviluppare trattamenti che colpiscano selettivamente le cellule tumorali, senza influenzare il tessuto sano.