Presentazione

Mario De Curtis

Vol. 53, N. 212 – ottobre-dicembre 2023

Dipartimento Materno Infantile Sapienza, Università di Roma

 

Questa sezione dedicata alla Neonatologia affronta tre tematiche di rilievo: la Prevenzione e Trattamento del dolore; i Neonati Late Preterm e il Follow-up dei neonati estremamente pretermine. Gli autori Paola Lago, Carlo Dani e Francesca Gallini sono noti esperti degli argomenti trattati.

 

L’articolo di Paola Lago tratta l’importante tema della prevenzione e trattamento del dolore nel neonato. Negli ultimi decenni, grazie ai progressi nelle conoscenze e alla ricerca, è emerso che, a differenza di quanto ritenuto nel passato, i neonati sono in grado di percepire il dolore. Si è osservato che i neonati prematuri presentano una soglia del dolore più bassa e una limitata capacità di localizzare e distinguere gli stimoli nocicettivi, il che si traduce in una risposta fisiologica e ormonale più accentuata rispetto ai neonati più sviluppati. L’esposizione al dolore durante il periodo neonatale è associata a effetti avversi a breve termine, come un aumento delle complicanze fisiologiche, metaboliche e ormonali, e a lungo termine con alterazioni della morfologia e connettività cerebrale, alterata sensibilità al dolore e modifiche nella sfera cognitiva e comportamentale.

La definizione accurata dei vari tipi di dolore è fondamentale per identificare sintomi e segni specifici, ottimizzando così la valutazione, la prevenzione e il trattamento.

Un punto cruciale riguarda la misurazione del dolore, che spesso si basa su scale specifiche; tuttavia, meno della metà di quelle proposte sono state validate.

Va ricordato che per controllare il dolore si possono adottare diversi interventi combinati, tra cui la riduzione, se possibile, delle procedure invasive, la creazione di un ambiente esterno meno stressante e il ricorso a procedure non farmacologiche come il contenimento, la suzione non nutritiva, l’uso di sostanze edulcoranti o l’allattamento al seno. Nell’articolo si sottolinea che il trattamento del dolore nel neonato deve essere personalizzato in base alla situazione clinica e che le strategie di scelta dei farmaci e del dosaggio devono essere guidate da una valutazione continua del dolore, utilizzando scale validate. Ciò è particolarmente importante, data la notevole variabilità nella risposta individuale, con l’obiettivo di utilizzare la dose minima efficace per controllare i sintomi.

 

I neonati Late Preterm sono coloro che nascono tra la 34ª e la 36ª settimana di gestazione, rappresentando circa il 4,4% di tutti i neonati. Questi bambini sono a elevato rischio di sviluppare, dopo la nascita, una serie di complicanze riguardanti, in particolare, l’apparato respiratorio e la termoregolazione, ma possono anche manifestare disturbi metabolici, iperbilirubinemia e problematiche alimentari. Hanno un rischio di mortalità circa cinque volte maggiore rispetto ai nati a termine. Inoltre, richiedono un’attenzione particolare sia durante il ricovero ospedaliero che dopo la dimissione, poiché possono sviluppare problematiche neurocomportamentali come paralisi cerebrale, disturbi cognitivi, del linguaggio, ADHD e disturbi dello spettro autistico.

A causa del loro notevole numero, circa 17mila nati ogni anno in Italia, è difficile garantire loro un follow-up strutturato come per i neonati pretermine. Attualmente, solo pochi centri sono in grado di organizzare un controllo a distanza per questi neonati. Tenendo presente questa difficoltà, l’obiettivo principale è identificare quelli a maggior rischio di sviluppare anomalie nello sviluppo e includerli nel medesimo programma di follow-up destinato ai neonati estremamente pretermine. Gli altri vengono affidati alle cure del pediatra di libera scelta, il quale dovrebbe individuare tra i bambini già Late Preterm alla nascita quelli che necessitano di ulteriori valutazioni diagnostiche, al fine di rilevare precocemente anomalie significative e avviare eventuali interventi terapeutici. Pertanto, come afferma Carlo Dani, è di fondamentale importanza che i pediatri di famiglia abbiano una conoscenza approfondita della fisiopatologia di questi pazienti, poiché solo questa conoscenza può garantire un’assistenza adeguata per tali neonati.

 

Il terzo articolo di questa sezione, di Francesca Gallini, riguarda il follow-up dei nati estremamente pretermine. Nel corso degli ultimi decenni, grazie ai progressi nelle conoscenze mediche e della tecnologia, si è registrato un aumento della sopravvivenza dei neonati pretermine e di quelli con un’età gestazionale molto bassa. Essendo nati prima della completa maturazione degli organi e degli apparati, questi bambini vanno incontro, nel primo periodo neonatale, a malattie tanto più frequenti e severe quanto minore è l’età gestazionale alla nascita. Tali patologie possono determinare esiti gravosi, pertanto è fondamentale condurre un follow-up multidisciplinare su questi piccoli pazienti, per identificare eventuali alterazioni dello sviluppo neurologico e auxologico, nonché valutare la qualità della vita.

 

Nel corso degli ultimi anni, si è registrata, nel follow-up, da un lato una riduzione dell’incidenza di danni neurologici maggiori, e dall’altro, un aumento della comparsa di disturbi del neurosviluppo, come disturbi del comportamento, delle competenze sociali, degli apprendimenti scolastici e delle funzioni esecutive. In questi pazienti, alcune alterazioni dello sviluppo non si rendono evidenti nei primi anni di vita; pertanto è fondamentale organizzare servizi di follow-up strutturati a lungo termine, almeno fino all’età scolare, e informare non solo i medici, ma anche gli insegnanti, sulle problematiche alle quali possono andare incontro nella crescita i bambini e gli adolescenti nati estremamente pretermine.

 

Ci auguriamo che i contenuti di questa sezione, di grande attualità, oltre a essere di interesse per un aggiornamento dei lettori di Prospettive in Pediatria, possano contribuire a un miglioramento effettivo delle cure.