Presentazione

Paolo Versacci

Vol. 53, N. 212 – ottobre-dicembre 2023

UOC Cardiologia Pediatrica Sapienza, Università di Roma

 

La cardiologia pediatrica è una disciplina piuttosto complessa nella quale, pur rappresentando già di per sé una nicchia della pediatria, si riconoscono delle figure mediche e chirurgiche che si occupano di aspetti ulteriormente subspecialistici, sia nell’ambito della diagnostica che del trattamento medico e chirurgico. È praticamente impossibile che il cardiologo pediatra, da solo, possa gestire il bambino cardiopatico in tutto il suo percorso medico e chirurgico. Rimane comunque fondamentale che ci sia una figura di riferimento per il bambino e la famiglia, in grado di tirare le fila tra i vari specialisti e accompagnare il paziente nella sua crescita non solo “corporea”, ma anche mentale. Questo preambolo non sarebbe comunque possibile senza gli incredibili successi ottenuti negli ultimi decenni soprattutto nell’ambito della cardiochirurgia pediatrica e dell’assistenza intensivistica, che permettono ai bambini nati con una cardiopatia congenita di raggiungere, per la stragrande maggioranza di loro, la vita adulta.

Il primo contributo del nostro gruppo è una revisione della letteratura degli ultimi tre anni, in cui viene offerta al lettore una rassegna di articoli su alcuni dei principali temi della cardiologia pediatrica, come la cardiochirurgia, la cardiologia interventistica e la genetica delle cardiopatie congenite e delle cardiomiopatie. Abbiamo voluto dedicare un paragrafo all’intelligenza artificiale, perché, anche se non può ancora sostituirsi all’uomo (e probabilmente non lo farà mai), offre già oggi delle opportunità promettenti e affascinanti nell’ambito della diagnostica strumentale e nel monitoraggio a distanza del paziente cardiopatico.

Nel secondo articolo, Gabriele Egidy Assenza e i suoi collaboratori del gruppo della Cardiologia Pediatrica e dell’Età Evolutiva di Bologna, affrontano un argomento di estrema attualità e importanza: la transizione del percorso di cura del paziente nato con una cardiopatia congenita dall’età pediatrica all’età adulta. Nel mondo occidentale, la popolazione dei pazienti adulti con cardiopatia congenita ha ormai superato già da qualche anno quella dei bambini e la transizione dall’età pediatrica a quella adulta rappresenta una fase particolarmente delicata. Se ben condotta, consente a questi pazienti, che per la gran parte avranno bisogno di cure cardiologiche specialistiche per tutta la vita, di conquistare una progressiva autonomizzazione dell’individuo e uno sviluppo il più possibile armonico della persona. Nell’articolo vengono toccati gli aspetti più importanti della vita di questi pazienti che diventano adulti: l’assistenza professionale nell’ambito dell’idoneità sportiva e lavorativa, la salute riproduttiva, la salute mentale e l’accesso alle cure non cardiovascolari.

Spero che quanto presentato in questa sezione di Prospettive in Pediatria dedicata alla cardiologia pediatrica possa dimostrarsi utile al pediatra di base e al pediatra ospedaliero, trovando degli spunti sia per approfondire alcuni argomenti di proprio interesse, sia per orientarsi nella gestione clinica del paziente cardiopatico.