Update sul prurito colestatico: fisiopatologia e possibili strategie terapeutiche

Silvio Veraldi¹, Valeria Delle Cave², Andrea Pietrobattista²

Vol. 54, N. 216 - ottobre-dicembre 2024

1 UOC di Malattie metaboliche ed Epatologia, Ospedale Bambino Gesù, IRCCS, Roma; 2 Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, sezione Pediatria, Università degli studi di Napoli “Federico II”, Napoli; 3 UOC di Malattie metaboliche ed Epatologia, Ospedale Bambino Gesù, IRCCS, Roma

 

Riassunto

Il prurito è un sintomo clinico comune nei bambini con un’ampia gamma di possibili cause, tra le quali va considerata l’eziologia epatica. L’esatta patogenesi del prurito nelle malattie epatiche croniche è sconosciuta. Il prurito colestatico è associato, almeno in parte, alla stimolazione dei terminali nervosi cutanei come risultato della ritenzione di acidi biliari e altri mediatori del prurito nella pelle. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che i livelli sierici di acidi biliari non sono sempre correlati all’intensità del sintomo. Sebbene la gravità del prurito possa variare tra le malattie e tra i pazienti, questo ha sempre un impatto significativo sullo sviluppo psicologico e sulla qualità della vita del bambino e dei familiari. Sono disponibili diverse terapie farmacologiche convenzionali, ma nessuna si basa specificamente sulla fisiopatologia della colestasi. Il prurito refrattario al trattamento con più farmaci può costituire un’indicazione al trapianto di fegato. In passato, l’approccio chirurgico con diversione biliare è stato considerato un’opzione di trattamento in caso di mancata risposta alla terapia medica. Recentemente, lo sviluppo di una nuova classe di farmaci inibitori del trasportatore apicale degli acidi biliari ileali, rappresenta un significativo progresso nella gestione medica. Al giorno d’oggi, la grande sfida per la pediatria è quella di arrivare a una diagnosi precoce del prurito colestatico e a una sua efficace gestione specialistica.

Parole chiave: prurito, colestasi, bambini, qualità di vita

 

Summary

Pruritus is a common clinical symptom in children with a wide range of possible causes, among which hepatic etiology should be considered, especially in the context of cholestasis. The exact pathogenesis of pruritus in chronic liver disease is unknown; however, several hypotheses have been suggested. Cholestatic pruritus is associated, at least in part, with stimulation of skin nerve terminals due to bile acids and other itch mediators retention in the skin. However, several studies have shown that serum levels of bile acids do not always correlate with symptom intensity. Although the severity of itching may vary among diseases and among patients, it always has a significant impact on the child’s development and quality of life of the patient and caregiver. Several conventional therapies options are available, but none are specifically based on the pathophysiology of cholestasis. Pruritus refractory to treatment with multiple drugs may be an indication for liver transplantation. In the past, surgical approach with biliary diversion has been considered as a treatment option in case of failure to respond to medical treatment. Recently, the development of a new class of inhibitor drugs targeting the apical ileal bile acid transporter, acting as a pharmacologic biliary diversion, represents a significant advance in medical management. Nowadays, the great challenge for pediatrics is represented by an early diagnosis of cholestatic pruritus and its effective specialist care.

Key words: Itch, pruritus, cholestasis, children, quality of life